Quante regole e sacrifici per portarsi a casa un capo Marni by H&M!

collezione marni h&m

Autentiche fashion victim o cool hunter dal fiuto lungo? È difficile da spiegare cosa abbia spinto in tutta Italia tante adolescenti e non solo, a passare la notte davanti ai megastore H&M pur di accaparrarsi un capo dell’esclusiva capsule collection firmata da Marni per il colosso svedese del low cost. Certo, Marni è un brand top di gamma per stampe, qualità e stile e non deve essere parso vero a tante fashioniste di potersi portare a casa dei capi della collezione, disegnata direttamente da Consuelo Castiglioni, fondatrice e direttrice artistica di Marni, ad un prezzo davvero basso rispetto agli standard della griffe.

Il clima di esclusiva assoluta è stato creato ad hoc per spingere le più accanite fashion victim a mettersi in coda, munite anche di coperte e bevande calde!, fin dalle prime ore del mattino, qualcuna addirittura alle cinque, pur di battere le altre rivali sul tempo. Bisognava assolutamente essere tra le prime 280 in fila perchè solo a queste fortunate alle 7 del mattino sono stati distribuiti dei braccialetti in 14 colori diversi per dividerle in gruppi da 20 persone, ognuno, a seconda del colore, con una fascia oraria d’ingresso diversa.


All’apertura dello store, avvenuta alle 9 del mattino, ogni gruppo, aveva a disposizione solo 10 minuti di tempo per prendere al volo, nella taglia giusta, i pezzi già studiati e adocchiati sul sito la sera prima. Con una sola limitazione: di ogni articolo si poteva acquistare solo un pezzo, anche se di taglie diverse.

Finiti i dieci minuti, ogni gruppo era accompagnato alle casse per pagare e uscire dallo store, fino all’ultimo gruppo che è uscito alle 13, permettendo così finalmente a tutte le altre clienti di entrare liberamente, senza più code, gruppi e restrizioni, costrette però una volta nello store, ad accontentarsi di modelli e taglie rimaste…

Incredibile, ma vero. Che dire? Una volta si facevano le code per la premiere di un film, come ai tempi di “Star Wars”, per un libro come “Harry Potter”, poi per un videofonino e ora per una giacca.