Al MET la mostra Punk: Chaos to Couture celebra il connubio tra moda e musica

Met mostra punk chaous to couture

Quando si parla di punk e di moda è solitamente uno il nome che viene in mente, di primo acchito: quello di Vivienne Westwood, che ha avuto il merito di spalancare le porte dell’Haute Couture allo stile dei ribelli e degli anarchici: il punk, sopra ogni cosa, è un grido di libertà e anche nella moda viene riflesso questo spirito. 

Il tema è vasto e gli spunti di riflessione molteplici. La commistione tra musica, moda e sociale dà origine a numerose correnti di pensiero che spiegano anche in modo differente un fenomeno importante, che fa parte della cultura umana a 360 gradi, quello della moda che viene influenzato dalla musica. Le parole di Andrew Bolton, Curatore del Costume Institute che ospiterà la mostra, ci aiutano a dipanare qualche filo di questa gigantesca matassa:

Fin dalle origini il punk ha avuto un’influenza incendiaria sulla moda. Nonostante la democrazia punk sia da sempre in contrapposizione con l’autocrazia della moda, i designer continuano ad appropriarsi dei codici dell’estetica punk per catturarne la ribellione giovanile e l’impatto aggressivo.

La moda, da sempre, ama la trasgressione e cerca senza sosta nuove idee per trasformare uno stile di vita in un tessuto e in un look: non esiste musica o movimento, più di quello punk, che si presti meglio a diventare la fonte di nuovi spunti e interpretazioni stilistiche. La voglia di non cedere mai ai poteri forti, il ripudio verso la rigidità delle regole, l’anima un po’ apolide ma ancorata al rispetto per la razza umana in tutte le sue manifestazioni, sono tra gli aspetti che la moda ha cercato negli anni di ricreare e trasfondere nelle collezioni delle passerelle.

L’esposizione conterà circa 100 look sia maschili sia femminili, in un mix che comprende indumenti originali degli anni ’70 e creazioni couture contemporanee. Numerosi e blasonati gli stilisti selezionati: Vivienne Westwood,  Thom Browne, Hussein Chalayan, Christophe Decarnin (Balmain), Dior, Dolce&Gabbana, John Galliano, Nicolas Ghesquière (Balenciaga), Viktor & Rolf, Marc Jacobs, Christopher Kane, Rei Kawakubo (Comme des Garçons), Karl Lagerfeld (Chanel), Helmut Lang, Martin Margiela, Alexander McQueen, Moschino, Kate and Laura Mulleavy (Rodarte), Miuccia Prada, Gareth Pugh, Stephen Sprouse, Jun Takahashi (Undercover), Riccardo Tisci (Givenchy), Gianni Versace, Junya Watanabe e Yohji Yamamoto.

Photo Credit| Getty Images