borse cfda contraffazione ebay

You can’t fake fashion, le borse del CFDA contro la contraffazione in vendita su eBay

you cant fake fashion bagLa contraffazione è sicuramente uno dei problemi più grandi della moda, molti nell’illusione di sfoggiare un prestigioso logo cadono nella facile tentazione di acquistare una borsa sul marciapiede del negozio senza dover entrare nello stesso pensando che alla fine più o meno il risultato sará lo stesso, che grande illusione! Oltre a fomentare un mercato nero incontrollato, comprando un accessorio realizzato in chissà quali condizioni di sfruttamento dei lavoratori del quale non si conosce la provenienza, si sta anche danneggiando fortemente la marca imitata.

Il CFDA in risposta a questo atteggiamento totalmente incosciente del compratore dal piccolo portafoglio ha proposto una campagna contro la contraffazione per proteggere la propietà intellettuale e lottare contro le falsificazioni. Un progetto vitale per il CFDA e tutta l’industria della moda nel quale collabora anche eBay, varie volte denunciata per la vendita di prodotti contraffatti, che si propone di educare i consumatori insegnando il valore e l’importanza di comprare un prodotto originale.

freitag borse anfetamine

Freitag presenta la messenger bag per le Anfetamine

freitag borse anfetaminaI brand per dare nell’occhio, si sa, sono capaci di tutto e ne abbiamo avuto prove su prove. Modelle minorenni, modelli androgini testimonial di reggiseni ed ora ecco la borsa per portare le anfetamine! Non sapevano forse che fare consumo di droga è vietato?

Tutto serve per attirare l’attenzione, buono o cattivo che sia, del resto come poteva altrimenti differenziarsi un marchio di borse realizzate con materiali riciclati? Da quanto è esplosa la moda eco-friendly quanti marchi di borse riciclate si sono presentate sul mercato? Impossibile tenere il numero, le prime sono state più che apprezzate dal pubblico per la loro originalità e in più essere eco è trendy ma ora, come ritagliarsi uno spazio in questo vasto mercato?

camomilla festa donna

La Festa della Donna: dalla commemorazione all’essenza commerciale

viktor perlaOggi è il giorno 8 di Marzo e come ogni anno dal 1922, anno nel quale l’Italia ha ufficialmente riconosciuto questa data come la giornata ufficiale della Donna, si festeggiano le conquiste economiche, politiche e sociali dell’universo femminile. La mimosa, fiore simbolo di questa festa, è divenuto tale in Italia solo nel 1946 e da esso ne deriva che il suo colore giallo sia diventato il colore emblematico di questa celebrazione dell’universo femminile. Ma quanto ci è rimasto realmente al giorno d’oggi della commemorazione?

La Festa delle Donne si è convertita in una trovata commerciale gioia dei fiorai e dei vari marchi che intelligentemente propongono capi, accessori ed oggetti o addirittura capsule collection dedicate alla Festa delle Donne e pertanto colorate dell’emblematico color giallo mimosa. Chi sa esattamente cosa celebriamo il giorno 8 di Marzo? e chi si aspetta di ricevere un ramo di mimose per lo meno virtualmente via mail o facebook?

Jennifer Lopez oscar 2012

La caduta di stile di Jennifer Lopez: dagli Oscar 2012 al suo nuovo profumo

viktor perlaJennifer Lopez sa bene su cosa puntare, se per la notte degli Oscar 2012 sul Red Carpet ha indossato un vestito cucito sulle sue rotonde misure dello stilista Zuhair Murad, che lasciava intravedere veramente troppo con una scollatura profondissima lasciando il bon ton ben nascosto in un cassetto in soffitta, per il suo profumo ha deciso direttamente di spogliarsi. Dai capezzoli in vista degli Oscar si passa così a un nudo totale per il lancio di Glowing, la sua nuova fragranza.

Glowing non è il primo profumo di JLo, ben conosciamo la mania delle celebrities di mettersi un po’ in tutto, la cantante latina già aveva dato nome ad un altro profumo, Glow, che era stato abbastanza ben accolto dal pubblico, ma chi li compra questi profumi?

anna dello russo cappello piume

Anna dello Russo: icona di stile o attrazione da circo?

viktor perlaGli improbabili e originali look di Anna dello Russo riescono sempre ad essere il centro dell’attenzione, un po’ come Lady Gaga anche lei non ha paura di osare di tutto pur di non passare inosservata, fino a chiedersi se quando seduta nel front row delle sfilate chi sia la più fotografata, se lei o le modelle in passerella.

Sempre all’ultima moda e con le creazioni dei più grandi stilisti l’eccentrica barese direttrice dell’edizione giapponese del Vogue non conosce limiti, oltrepassando spesso il sottile confine tra lo sfoggiare splendide creazioni e il sembrare un’attrazione da circo. Non tutti si possono permettere di indossare grandi capi di abbigliamento, e non è solamente una questione economica, ma anche di stile e portamento e questi di certo a Anna non mancano, da preferire sicuramente all’eccessivamente sobria Franca Sozzani. Quando si vuole però indossare tutto insieme si corre veramente il rischio di sembrare uno spaventapasseri più che un icona di stile.

Sanremo2012

Sanremo non teme gli spacchi per aumentare l’audience

viktor perlaSul palcoscenisco dell’Ariston le vallette inizialmente avrebbero dovuto essere l’ereditiera inglese Tamara Ecclestone poi fatta fuori dal Festival di Sanremo e la modella ceca Ivana Mrazova, inizialmente anche lei assente per colpa di un forte attacco di cervicale, così a sopresa le protagoniste dei primi giorni dello show sono state le presentatrici dello scorso anno: Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez.

Inutile aspettarsi belle sorprese perchè come si sa la valletta di Sanremo non si contraddistingue per la sua capacità dialettica, anzi sembra che anche le più sveglie riescano a sembrare dei manichini una volta salite sul palcoscenico dell’Ariston. Non ci rimane che parlare della bellezza dei loro look che dovrebbe compensare la presenza decorativa delle ragazze ma se non riescono neanche ad indossare con classe i preziosi vestiti a loro forniti allora cosa ci rimane?

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Made in Italy a rischio: l’Italia perde la proprietà delle sue aziende

viktor perlaL’italia è sempre stata famosa ed apprezzata per la sua moda, l’etichetta Made in Italy è considerata generalmente come simbolo di prestigio e qualità ma quanta moda di lusso è veramente italiana? Nel clima di sfiducia dell’eurozona la tendenza è stata senza dubbio quella di acquisizioni di aziende da parte di gruppi esteri piuttosto che di investimento nelle stesse ed ora con l’allarme ufficiale lanciato da Pambianco possiamo anche iniziare a preoccuparci: del Made in Italy di italiano sta rimanendo veramente poco.

Dallo studio delle operazioni realizzate nel settore moda e lusso nel corso del 2011 troppe sono le aziende italiana che sono finite nelle mani di proprietari esteri. Che senso avrebbe essere il paese simbolo della moda e del lusso se non riusciamo a mantenere la proprietà delle aziende?

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I NO della moda: UK contro le baby modelle e NY contro l’anoressia in passarella

viktor perlaUna minorenne, Kaia Gerber, figlia della super top Cindy Crawford, fotografata come se fosse un’adulta per la campagna pubblicitaria di Young Versace ha creato immmediatamente scandalo in Inghilterra. Non è di certo la prima volta che parliamo di un caso simile, ricordiamo la polemica che è arrivata a far ritirare la campagna pubblicitaria del profumo di Marc Jacobs Oh Lola con la minorenne Dakota Fanning e lo scandalo della campagna della campagna di Prada per l’autunno inverno 2011 2012.

La provocazione e lo scandalo sono proprio ciò che muove stilisti e fotografi che cercano disperatamente di ottenere un maggiore impatto con le loro campagne ma l’inghilterra, in particolar modo, sembra voler mettere un punto su questo tipo di azioni pubblicitarie. Queste giovani ragazze vengono trattate da adulte fin da piccole quando dovrebbero studiare e vivere in famiglia, speriamo quindi che la protesta inglese riesca a farsi sentire.

dolce&gabbana protesta hong kong

Protezione o discriminazione? Le scuse pubbliche di Dolce&Gabbana per lo scandalo di Hong Kong

le perle di viktorDolce&Gabbana in Cina sta facendo parlare di se e le connotazioni sono tutt’altro che positive, come se la maison non ne avesse avuto abbastanza con la riapertura del tribunale italiano del caso con l’accusa di evasione di tasse. Un episodio ha scatenato l’ira dei cittadini di Hong Kong che hanno protestato fuori lo store invitando Dolce&Gabbana ad andarsene: “D&Go Home“, è il messaggio di uno dei cartelli dei manifestanti.

Tutto ha avuto inizio quando un addetto alla sicurezza della boutique di Canton Road, la strada dei negozi di moda di Hong Kong, ha impedito ad un ragazzo di fotografare la vetrina del negozio. Immediatamente i giornali locali, offesi, hanno pubblicato la notizia sottolineando il fatto che Dolce & Gabbana avesse vietato ai cinesi di Hong Kong di farsi delle foto con la vetrina del negozio permettendolo però ai turisti cinesi e stranieri, che, come noto, sono i più fedeli acquirenti della boutique. La maison ha cercato di correre ai ripari dichiarando che il divieto di fotografare aveva lo scopo di prevenire la contraffazione, e anche in vista della imminente presentazione del nuovo book della casa di moda. Ma se così fosse stato perchè allora il divieto veniva applicato solo per i cinesi di Hong Kong e non per tutti? Di tutta risposta gli hongkongesi hanno preso una dura posizione: “Se Dolce&Gabbana ci discrimina allora dovrebbe spostare in altre città le sue attività”.

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Moda in tempo di crisi: il trionfo dello stile homeless al Pitti Uomo 2012

viktor perlaPensando al Pitti Uomo di Firenze immediatamente ci viene in mente classe, eleganza, qualità dei materiali e un pizzico di originalità. Ma dall’edizione in corso di gennaio 2012 di questo importante appuntamento delle prossime tendenze della moda uomo si sta determinando un trend apparentemente in contrasto con tutto ciò che rappresenta il Pitti Uomo.

Lo stile homeless, povero, monocromatico, stropicciato (o comunque non stirato) e destrutturato, basato sulla sovrapposizione di capi ed ispirato ai mendicanti newyorkesi che utilizzano un capo sopra l’altro per proteggersi dal freddo è senza dubbio una delle proposte più evidente del Pitti Uomo 2012. Del resto non c’è da stupirsi che se per le donne si propone il pigiama style perchè gli uomini non potrebbero vestirsi da barboni? L’importante è non confondersi con i veri e propri vagabondi, cosa difficile in realtà perchè lo stile homeless proposto dalle grandi firme al Pitti è in realtà un look studiatissimo. Un vero e proprio paradosso spendere tanto tempo e soldi per apparire come chi non ne ha.

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Pigiama: tendenza in tempo di crisi

viktor perlaPer questa primavera estate la moda ci riserva una di quelle tendenze che, proprio come i calzini a vista sulle scarpe con il tacco, appena inizia e già siamo tutti desiderosi che volga al termine. Il pigiama è sul punto di passare da essere un abbigliamento casalingo e di esclusivo uso notturno ad uno dei capi must have da indossare per gli outfit di tutti i giorni.

Per quanto possa essere carino un pigiama non desidererei mai arrivare in ufficio e vedere le mie colleghe in abbigliamento domestico invece che in tailleur. Questa estensione della vita casalinga fino a che punto potrebbe arrivare se è ben accetta dal pubblico? Se da un lato si sta offrendo alle donne la possibilità di entrare nella società in maniera più comoda e confortevole dall’altro, fino a che punto sará possibile sentirsi a proprio agio per strada indossando un capo così intimo?

Kim Kardashian lingerie mutandoni

La lingerie segreta delle celebrities

viktor perlaIn un Red Carpet, in un film o nelle comuni apparizioni in pubblico le celebrities cercano sempre di sfoggiare i loro migliori look e soprattuto il loro lato migliore. Sebbene a prima vista le potremmo definire perfette, dietro l’aspetto sexy o casual, ovviamente studiatissimo, molte nascondono un piccolo “grande” segreto: la lingerie della nonna.

Nonostante la lingerie shaping o in generale il mood retro anni 50, come ad esempio la liena Burlesque di Dita von Teese, sia tutta una moda, nel caso specifico non stiamo parlando di culotte a vita alta ma di veri e propri mutandoni fascianti contenitivi. Sembrerebbe che non solo le più formose come Jennifer Lopez, Blake Lively, Mischa Barton, Beyonce, Rihanna e Monica Bellucci ma anche figure più esili ricorrano a strisce contenitive da indossare sotto ad abiti aderenti per schiacciare il più possibile la pancia ed affusolare il punto vita.

viktor perla

L’incremento della contraffazione durante il periodo degli acquisti natalizi

viktor perlaCon il natale alle porte stiamo già tutti impazzendo nel pensare a cosa regalare ad amici e familiari, la maggior parte delle marche furbamente hanno proposto collezioni speciali dedicate alle feste, per renderci la vita più facile e accaparrarsi qualche gradita vendita in più. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo si cerca di risparmiare su tutti i fronti, sebbene il prestigio delle marche di lusso continua ad avere la stessa influenza di sempre.

Proprio per questo sembra che il settore dei beni contraffatti stia utilizzando tutto il suo potenziale per non farci mancare nessuna imitazione in vista degli acquisti dei regali di natale. Nel centro di Roma la polizia ha sequestrato grandi quantità di accessori e capi contraffatti pronti per essere venduti al turista ma anche al locale che, sebbene il logo stampato non sia originale, era pronto a portarsi a casa un po’ di illusione.

british fashion awards 2011

La sconfitta di Kate Middleton e il succeso di Victoria Beckham nei British Fashion Awards

viktor perlaSembra che finalmente la tanto criticata Victoria Beckham, l’ex Spice Girl che difficilmente ragala un sorriso, abbia ricevuto un riconoscimento per la sua linea di moda. La stilista neo mamma ha ricevuto il premio come miglior marca femminile dell’anno 2011 nei British Fashion Awards, una versione inglese degli oscar.

Nei British Fashion Awards, nati nel 1984 e organizzati dal British Fashion Council, è la moda inglese ad essere premiata, un evento a livello nazionale dove grandi e piccoli nomi si incontrano speranzosi di ricevere il bramato riconoscimento. Se c’è una cosa che contraddistingue il Regno Unito è il suo patriottismo quando il nome di Kate Middleton è apparso tra le nominate a fashion icon nei British Fashion Awards tutto il paese si è mobilitato. Il Telegraph è addirittura arrivato a scrivere che sarebbe stato assurdo che il premio non fosse dato a Kate. Ma nonostante tutto sembra che lo stile abbia trionfato, difatti il premio a fashion icon 2011 è stato assegnato Alexa Chung, già vincitrice dell’edizione dello scorso anno.