H&M, il colosso svedese del low cost, ha sfilato ieri durante la Parigi Fashion week dedicata alla presentazione delle nuove collezioni di pret à portér a/i 2013-14. Accanto ad altre griffe più blasonate, e con prezzi di cartellino nei negozi enormemente maggiori, H&M ha così dato l’assalto a quella che rimane un’autentica fortezza da espugnare per affermarsi nel mondo come brand a tutti i livelli.
Ieri sera al Musée Rodin di Parigi, fuori calendario, ma comunque in una sede molto prestigiosa per tenere una sfilata essendo già stata utilizzata più volte in passato da maison come Yves Saint Laurent e Christian Dior, H&M ha sfoderato gli artigli, dopo aver già dato una preview mondiale delle sue nuove intenzioni solo qualche giorno fa, durante la Notte degli Oscar 2013, quando l’attrice Helen Hunt si è presentata sul red carpet con un abito firmato H&M e con lei per la prima volta il low cost ha fatto il suo ingresso laddove mai era immaginabile potesse sfilare. Non che già ad H&M, a differenza di altri retailer low cost, mancasse un generale apprezzamento da parte del mondo della moda che ha visto in questi ultimi anni tanti stilisti famosi come, tra i tanti, Donatella Versace e Alber Elbaz di Lanvin, collaborare a capsule collection subito andate sold out, ma adesso la dialettica tra H&M e queste griffe si sposta su un altro livello che vuole essere non solo paritario, ma addirittura di sfida e dubitiamo fortemente che, se l’operazione andrà in porto, altri designer di maison di punta presteranno la loro firma e il loro nome a quella che ora può essere considerata a tutti i costi la concorrenza e non più solo un retailer di abiti e accessori low cost con cui è divertente e proficuo firmare succose collaborazioni.
Adesso è tempo di competere con i capi e gli accessori visti ieri in passerella in una collezione invernale ricca di spunti e idee fresche e vincenti. Il target si è allargato, di conseguenza, dal teen alla donna e così ieri hanno sfilato capispalla assolutamente deliziosi, tutti dalla lunghezza al ginocchio, con mantelle con ampi spacchi design per maniche sorprendenti, trench stretti in vita per cadere poi non lungo i fianchi, ma svolazzare leggeri con tante balze couture e cappotti dal taglio skinny e sartoriale. Il mood è military syle e tom boy con tocchi romantici e femminili inseriti qua e là per rendere fresca, vivace e versatile una collezione che certamente segnerà un record di vendite assoluto. In passerella non solo tanta pelle nera, ma anche tanta pelliccia, ecologica naturalmente, sia per etica aziendale che per contenere i costi finali di vendita e, tra gli accessori, trionfano cappellini neri stile Courrèges e i cuissards, stivali in pelle lunghi fino a metà coscia, che, come già visto in passerella a Milano, saranno entrambi un grande cult del prossimo inverno.
Il nero è in assoluto il colore top per l’inverno H&M, insieme al bianco e al beige e anche i tessuti più basic sono impreziositi da dettagli sartoriali come gorgiere e cascate di volants o pregiati dècor. Luminosi pantaloni black, completamente ricamati con jais e dalla linea comfy, sono abbinati a bluse in crepe con taglio a goccia sul decoltè, mentre i giacchini in velluto con dettagli araldici e le biker jacket, reinterpretate con grande verve, hanno conquistato la platea strappando applausi al ricco parterre non solo di buyers, ma anche di super ospiti internazionali come Peaches Geldolf, Virginie Ledoyen, Chloe Grace Moretz, Emma Roberts, Emmanuelle Seigner, la famosa fotografa di moda Ellen von Unwerth, per non parlare dell’esercito di top model reclutato dal colosso svedese per rendere ancora più fashion la sua prima collezione ufficiale di pret à portèr parigino. Non manca un tocco tricot per il giorno con comodi abiti in maglia dal collo importante e per la sera long dress che scivolano leggeri lungo i fianchi senza segnare la silhouette, senza rinunciare a spacchi audaci. Il dettaglio glam? Maxi frange dorate sul corpetto e importanti stole retrò anni Venti con passamaneria sul bordo. Tres parisienne.
Tutto merito dell’ufficio stile di H&M, capitanato da Ann Sophie Johansonn, giovane e brillante designer che ha dimostrato come si possano creare abiti non solo all’altezza di quelli proposti dalle altre maison, ma soprattutto con un costo finale decisamente più contenuto. D’altronde, proprio il prezzo spesso inaccessibile, più che la qualità dei loro prodotti, fa spesso di molte maison un’attrattiva irresistibile per molte fashioniste disposte a dissanguarsi il conto in banca per sfoggiare capi e accessori come status symbol. Ma adesso che H&M ha dimostrato che il low cost non solo fa bene al portafogli, ma è anche fashion e capace di dettare tendenza al pari delle altre griffe, le fashion victim saranno più oculate nei loro acquisti? Spendere molti soldi per un abito o un accessorio va bene solo se queste cose posseggono standard qualitativi che giustificano un prezzo importante, altrimenti, se manca il fattore artigianale o la preziosità di stoffe e ricami, dopo la sfilata di H&M, considerata ormai nel fashion system una svolta epocale, sarebbe davvero qualcosa di insensato.
Photo Credit | facebook H&M