Tutti i pronostici erano dalla sua parte e Marco Mengoni, griffato per tutto il Festival da Salvatore Ferragamo, non ha deluso le aspettative e ha vinto, battendo in volata sia i Modà che Elio e le Storie Tese che però, in divertente versione oversize, hanno vinto sia il Premio della Critica che quello per il miglior arrangiamento.
Uscito dal talent show “X-Factor”, Marco Mengoni con “L’essenziale” ha messo d’accordo pubblico e critica e anche i capelli, per la finalissima, sono finalmente tornati in ordine, dopo i terribili ciuffi esibiti durante le precedenti serate del Festival. Luciana Littizzeto conclude il suo primo Festival di Sanremo indossando impeccabili look sfavillanti di Albino, ma senza mai rinunciare ai suoi amatissimi collant neri super coprenti 100 denari e alle platform shoes di Rizieri, sempre lo stesso modello di sandali con listini incrociati e maxi plateau, esibito per tutto il Festival, quando si sa che Rizieri è in grado di creare ben altro. Forse questo modello, per una come Luciana Littizzetto, abituata sempre ad indossare ballerine e preferire il comfort allo stile, devono essere davvero comodissimo e vien quasi la voglia di correre in negozio a provarlo… Unica pecca forse la maxi gonna a strascico fucsia che la ingrassava oltre modo con il suo volume, ma il corpetto, impreziosito da ricami luminosissimi, era davvero favoloso.
Accanto a lei Bianca Balti, super ospite femminile della serata. Doveva essere il classico Festival con la bionda, Bar Rafaeli, star della seconda serata del Festival e la mora, Bianca Balti, mediterranea musa italiana. Invece, anche quest’ultima si è presentata sul palco dell’Ariston con capelli chiari e, alla fine, è stata una semplice sfida a distanza tra due donne con occhi e capelli chiari, vinta, a parer nostro, dalla prima, la modella israeliana che ha indossato outfit di Roberto Cavalli l’uno diverso dall’altro, in tanti colori diversi e persino un sexy tailleur pantalone, mentre Bianca Balti, vestita Dolce & Gabbana, ha solo riproposto fino alla noia, oltre al tema del solito bustier (inutile su una size zero come la modella), il solito pizzo tanto caro alla maison milanese, declinandolo in bianco, rosso e nero, con effetti vedo non vedo già visti su tante altre star che hanno indossati abiti simili del duo su tanti red carpet, come Laetitia Casta a Venezia 2012, ve la ricordate? Per Bianca Balti nessuna acconciatura particolare e un trucco appena accennato e scialbo che non le donava affatto: assolutamente un’esibizione priva di glam, con tanto di scarpe perse sul palco e, addirittura, forse per l’emozione, chissà, inciampare come una dilettante proprio quando Luciana Littizzetto le aveva chiesto di insegnarle a sfilare. Su Fabio Fazio no comment: su di lui i completi firmati Costume National ogni sera hanno perso puntualmente ogni fascino per via del conduttore tv, simpatico e rilassante, ma privo di ogni carisma.
Se Max Gazzè ha voluto giocare a travestirsi da Capitan Harlock, quasi un condottiero pirata interstellare, (concludendo, però, cafonamente, la sua esibizione facendo alzare Fabrizio Frizzi in prima fila per mettersi in piedi sulla sua poltrona e dirigere la platea dell’Ariston come fosse un’orchestra, per poi lasciare infine il posto a Frizzi costretto a sedersi su una poltroncina lercia), Chiara, in elegante abito firmato Alberta Ferretti, aveva troppi fiori e fronzoli sia sul collo che in vita, quando uno solo dei due sarebbe bastato a rendere perfetto il suo long dress con corpetto effetto nude e scivolosa gonna in seta. Simona Molinari, in Antonio Martino Couture, si è vestita di paillette dorate e maxi volant color crema en pendant con la sua frizzante canzone, mentre Annalisa era incantevole nel suo minidress bon ton grigio con gonna a campana firmato Blugirl e francesine stringate in tinta. Serio e compito Daniele Silvestri che, vestito Diesel Black Gold, non ha rinunciato ai soliti completi basic, esibendo solo tonalità più scure di grigio in occasione della Finalissima, mentre i Modà confermano il loro amore per il nero e per Armani con i loro eleganti completi total black dall’allure sporty-chic.
Mentre Malika Ayane annoia tutti con capelli volutamente scombinati, zeppe pitonate assolutamente fuori luogo e solito long dress nero d’ordinanza, un look che ha confermato tutte le sere del Festival, ad eccezione della penultima quando l’abito era sempre nero, ma le arrivava alla caviglia e non sotto i piedi, come al solito, è stata decisamente esplosiva nel suo look da Jessica Rabbit en blue la cantante napoletana Maria Nazionale con generoso decoltè in vista. In conclusione, un altro Festival di Sanremo se ne va, privo per fortuna di quelle volgarità gratuite e persone volgari usate con grande nonchalance nella corsa disperata all’audience che, come si è visto in questa edizione, sa premiare anche chi gioca pulito e riesce a confezionare un programma di qualità senza flirtare con quel sottobosco di cui la televisione italiana non solo è piena, ma ne sembra il principale vivaio nazionale.
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