Se non fosse stato per l’ironia di Rocco Siffredi e la simpatia travolgente di una Luciana Littizzetto in grande forma, la serata dedicata agli amarcord musicali sarebbe scivolata via tra mille sbadigli. Invece, grazie all’esibizione di Elio e le Storie Tese che hanno cantato “Un bacio piccolissimo” insieme al noto pornodivo in impeccabile smoking e grazie alla brillante conduzione di Luciana Littizzetto che si è travestita prima da Nilla Pizzi e poi da Caterina Caselli, con tanto di parrucca a caschetto, anche la quarta, e penultima serata del Festival di Sanremo 2013, è scivolata via leggera, vedendo anche la proclamazione del vincitore della categoria “Giovani”, Antonio Maggio, mentre Renzo Rubino ha vinto il Premio della Critica.
Archiviata la parentesi giovani da domani tornerà la gara dei Big che ieri sera si sono divertiti a reinterpretare i grandi classici della musica italiana. Se nelle vesti di Caterina Caselli del 1966, quando cantò “Nessuno mi può giudicare“, Luciana Littizzetto faceva sorridere con caschetto e minidress azzurro, con l’abito bianco ispirato a quello indossato da Nilla Pizzi nel 1952 quando cantò “Papaveri e papere” era semplicemente incantevole. Così fresca e luminosa, senza i soliti collant neri super coprenti stile leggings e senza la solita coda di cavallo che ossessivamente ha portato tutte le altre sere, non sembrava nemmeno lei per quanto era dolce e bon ton finché è tornata in sé, indossando un banale completo nero con pants a sigaretta, blusa con dècor di margherite bianche (!) applicate sullo scollo e le solite maxi zeppe con plateau di Rizieri, così sproporzionate per il suo piedino (porta,infatti, il 33 e mezzo).
Anche il suo secondo outfit non è francamente un granché con gilet tempestato di fiori multicolor, vagamente hippie, indossato su un abito lungo nero con taglio stile Impero. Senza infamia e senza lode anche il look composto sempre da oants neri a sigaretta e zeppe di Rizieri con giacchina bianca dalla linea avvitata con spalline metalliche a contrasto. Il suo look peggiore resta però l’abitino azzurro a palloncino stretto da un grande fiocco in vita, indossato, naturalmente, con collant neri 100 denari. Forse il punto più basso raggiunto da Luciana Littizzetto a Sanremo in tema di moda e meno male che voleva lanciare giovani stilisti perchè di sicuro, insieme a Gianluca Pilotto della seconda serata, ieri ne ha bruciato un altro. Recupera punti, invece, Malika Ayane dopo il disatro della serata di giovedì, con qul sari informe avvolto attorno al corpo, Per la serata dei ricordi festivalieri ha scelto un abito in tessuto frastagliato con delicati effetti di trasparenza e gonna a ruota e finalmente anche le scarpe giuste, un paio di sandali neri open toe dall’allure anni Cinquanta, come anche la pettinatura alla Marilyn Monroe da cui Malika è ultimamente ossessionata, ma che ieri sera le stava proprio bene perché si abbinava al mood vintage del suo look. Marco Mengoni, in testa alle classifiche del Festival, ieri sera, dopo il mediocre completo color ruggine esibito giovedì, ha trionfato anche in quella che lo ha decretato il più elegante del Festival grazie a un completo super classico di Ferragamo, stile James Bond, con capelli impomatati molto retrò e impeccabile giacca da smoking.
Chiara di “X-Factor”, in total look firmato Alberta Ferretti, ha finalmente abbandonato i completi blusa-pantalone per un abito lungo da sera color blue navy, monospalla e drappeggiato morbidamente sui fianchi: semplice, ma d’effetto. Simona Molinari, alla quarta serata, dopo una serie di riscontri fashion positivi, inciampa in un outfit che non le dona affatto, composto com’è da un minidress argentato preziosamente a cui è stata aggiunta una lunga gonna in organza nera trasparente, corta sul davanti e con leggero strascico sul retro che vorrebbe suggerire un’idea di seduzione, invece è solo inutile: sarebbe bastata solo la parte di sopra e gli accessori giusti per rendere perfetto il suo look davvero overdressing, soprattutto dopo che ieri sera aveva anche intuito il colore migliore per le scarpe da indossare. Vanamente. Strong e di carattere il look dei Modà il cui leader indossa con attitude uno splendido blazer in pelle nera, mentre Daniele Silvestri, pur vestito in competo grigio con tanto di coppola, tutto firmato Diesel Black Gold, non aveva alcun appeal, anzi aveva un’aria decisamente dimessa e malconcia. Voluta? Chissà. Classicamente elegante Maria Nazionale con un lungo abito nero con corpetto stile impero e generoso decoltè evidenziato da ricami swarovski ton sur ton: decisamente il look migliore finora indossato dalla cantante partenopea.
Infine, per cantare con Emma in jumpsuit nera grintosa con profondo scollo sulle spalle, Annalisa ha rinunciato a shorts e minigonne indossando finalmente qualcosa di più coprente, ma ha esagerato passando da un estremo a un altro visto che l’unica parte libera era la testa che esibiva un’acconciatura da madonna fiorentina. Ai piedi però, tocco di grande originalità, portava dei semplici mocassini in pelle nera, che forse mai si sono visti in questi ultimi anni indossati da una donna sul palco dell’Ariston. Il look è preppy e molto giovane, ma non c’entra nulla con Sanremo, anzi, è addirittura un look casual da giorno. Bocciata senza appello.
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