Non è facile competere con una bellissima come Bar Rafaeli, soprattutto quando nemmeno gli abiti che si indossano sono favolosi come quelli scelti dalla splendida modella israeliana, guest star della seconda serata del Festival di Sanremo. Luciana Littizzetto ha fatto quel che poteva, ma gli abiti di Gianluca Capannolo, a differenza di quelli di aquilano Rimondi esibiti nella prima serata, non l’hanno certo aiutata, anzi, erano un po’ scialbi e, semmai, l’hanno costretta a puntare tutto e solo sulla sua verve ed ironia, come al solito.
Persino il look low profile di Carla Bruni, in autoriale tailleur pantaloni grigio, molto easy, seppur dal chiaro taglio sartoriale, con semplici stivaletti in pelle nera, molto anni Settanta, non è bastato per far spiccare un po’ di più Luciana Littizetto e dire che indossava abiti dai toni piuttosto accesi come l’azzurro e il bianco con tanto di collo di luminosissimi cristalli swarovski, fino a un fin troppo serioso long dress nero con trasparenza sul decolté che, nel caso della simpatica conduttrice, non suggeriva niente di sexy… Eclissata in tutto, ma non in simpatia, la conduttrice torinese ha voluto inscenare una gag con l’ex Premiere Dame, anche lei cresciuta per un po’ nel capoluogo piemontese prima di scappare, per paura dei rapimenti, provenendo da una ricca famiglia altoborghese, prima in Svizzera e poi in Francia, sua vera terra d’elezione, tanto che in più occasioni ha dichiarato senza mezzi termini di vergognarsi di essere italiana. Ma tant’è, il Festival di Fabio Fazio ha la memoria corta e l’accoglie sul palco come un talento “italiano”, quando non ha fatto che steccare e, a nostro parere, quella della musica è una carriera che dovrebbe seriamente pensare di abbandonare, nonostante pensi di poter essere la nuova Jane Birkin. La bellezza c’è ancora e ha finalmente rinunciato al botox che qualche tempo fa l’aveva resa quasi irriconoscibile. ma non solo. Ora che non è più Premiere Dame all’Eliseo ha rinunciato anche agli abiti eleganti delle più prestigiose griffe e per darsi un tono come cantautrice non ha trovato di meglio che infilarsi un tailleurino senza pretese. Per essere presa sul serio come cantante. Inultimente, Carlà: l’abito non fa il monaco.
In ogni caso, molto meglio la freschezza naturalmente vivace e senza pretese di Bar Rafaeli, che si è persino esibita alla batteria, ma senza prendersi troppo sul serio e conscia dei propri limiti, a differenza di Carla Bruni che ormai si sente sulle orme di Leo Ferrè. Vestita con quattro splendidi outfit di Roberto Cavalli e l’unica, data la sua esperienza come modella, a saper scendere con stile e grazia inappuntabile le scale dell’Ariston, Bar Rafaeli ha indossato favolosi sandali della griffe Sebastian e preziosissimi gioielli di Chopard e, per questo motivo, era guardata a vista da una possente bodyguard. La top model ha esibito un long dress azzurro dal taglio imperiale con corpetto ricamato con tanti piccoli specchietti disposti come a coda di pavone per poi passare a un abito rosso fuoco monospalla, interamente drappeggiato e ricamato sul fianco da una cascata di dècor ton sur ton. Molto bello, anche l’abito iniziale, sempre firmato Cavalli, che combinava un corpetto nei toni metallizzati dell’argento con una lunga gonna in una nuance viola particolarmente elegante, mentre il capo cult della serata è stato un favoloso tailleur nero interamente realizzato in crepe e pizzo nero con giacca da smoking con maniche in macramè, così come i meravigliosi pants, effetto vedo non vedo che suggeriva tutto senza mostrare niente. Davvero di classe.
Tutti look di Bar Rafaeli si sono dimostrati assolutamente davvero degni di una diva, mentre la Littizzetto annaspava in abiti che sembravano di troppe taglie più grandi per lei, informi e, nonostante l’aggiunta di lunghi strascichi, per nulla couture. A proposito di quest’ultima, l’alta moda italiana, quella vera, l’abbiamo potuta ammirare ieri sera solo quando sul palco sono salite tre schermitrici medaglia d’oro a Londra 2012, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori. In particolare, Arianna Errigo indossava un bellissimo abito cipria con corpetto con bordi neri a contrasto della maison Gattinoni e spiccava per la sua incredibile eleganza e per l’acconciatura, di certo molto più elaborata rispetto alle altre due colleghe, nonché per il mono-orecchino firmato Gianni De Benedictis per il brand futurRemoto, in oro e pavè di rubini: tres chic. Se l’ospite Filippa Lagerback non ha trovato di meglio che presentarsi con un elegante quanto banale little black dress di Stella McCartney quando, data la sua bellezza e innata eleganza, avrebbe potuto osare molto di più, davvero spettacolare, invece, è stato l’ingresso in scena dell’ex Miss Italia, nonché compagna di Max Biaggi, Eleonora Pedron, avvolta in uno splendido abito realizzato con giochi cromatici di veli sovrapposti in diverse nuance di rosso e arancione, con scollo a cuore, corpetto drappeggiato e ampia gonna che si apriva sul davanti con un generoso spacco.
Anche questa splendida coppia era special guest di Sanremo 2013. Davvero tanti gli ospiti di questo Festival: ma chi li pagherà tutti?(domanda retorica…) Ed erano proprio necessari? Si sono visti anche il comico Neri Marcorè, lo chef-sex symbol Carlo Gracco (elegantissimo in smoking, mentre Fabio Fazio, nonostante indossi capi di Costume National, continua a sembrare un modesto impiegatuccio dall’aria sciatta: ci vuole attitude per portare degnamente un bel completo e, ahimè, il conduttore del Festival è totalmente privo di fascino) e Beppe Fiorello che ha aperto la seconda serata del Festival cantando “Volare” di Domenico Modugno vestito proprio come l’indimenticabile cantante, con tanto di smoking azzurro d’antan. Ma passiamo ai cantanti degni di nota per il loro look. Se Malika Ayane, con osceni capelli biondi pettinati come una starlette anni Cinquanta, ha scelto un abito lungo nero di Lorenzo Riva, con maxi spalline anni Ottanta, che le lasciava completamente scoperta la schiena coperta di tantissimi tatuaggi, di Simone Cristicchi ricordiamo solo la chioma riccioluta perchè il suo competo è davvero “no comment”. Molto meglio i Modà in total look Giorgio Armani e, soprattutto, il frac rielaborato in chiave funny pop di Max Gazzè che dimostra anche nel vestire tutta l’originalità che riesce poi a trasmettere nelle sue belle canzoni, mentre, se il look total white di Annalisa, direttamente da “Amici“, in blusa e shorts di Blugirl, fa tanto primavera e le dona davvero molto, ma bisogna dire che la sua splendida mise è certo più adatta a un Festivalbar a ferragosto che al prestigioso palco dell’Ariston, solo Irene Ghiotto ha fatto di peggio , con il taglio cortissimo di capelli alla Anne Hathaway, ma le note fashion finiscono qui: il suo abito floreale anni Novanta o, peggio, stile “Casa della prateria”, indossato con le Dr Martens, la decretano, nonostante la sua simpatia e la bella voce, la star peggior vestita della seconda serata del Festival di Sanremo, seconda solo a Luciana Littzzetto con i suoi collant super coprenti e le sue scarpe orribili (forse non ne poteva più di tacchi e plateau esibiti nella prima serata e voleva riposarsi un po’, alla faccia dello stile). Terribile e senza appello.
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