Scandalo Nicole Minetti: Parah non si pente, ma scarica la sexy consigliera

Parah, dopo le polemiche per la sfilata con guest star Nicole Minetti, ha fatto retromarcia e, dopo aver continuato a difendere comunque la sua scelta, è ritornata sui suoi passi, dando il benservito alla sexy consigliera regionale della Lombardia. Potere del web: la pagina Facebook della nota azienda italiana di intimo e beachwear è stata sommersa da insulti e commenti davvero poco gradevoli.


Questi non sono tanto rivolti alla Minetti, ma proprio alla Parah e, in particolare, ai suoi vertici aziendali. “Vergogna”, “fate schifo”, “dovete fallire”, sono quelli più “civili” che si possono leggere sui social network dove, in particolare, le donne, che sono le clienti di riferimento del marchio, si sono scatenate con commenti al vetriolo, giurando di boicottare per sempre i prodotti dell’azienda. Davanti a questa minaccia e con il dubbio di aver forse adottato una strategia di marketing assolutamente controproducente, Gregori Piazzalunga, presidente della Parah, ha dichiarato ai microfoni del programma “La Zanzara” su Radio 24 di non essere affatto pentito della sua scelta, ma di aver ugualmente deciso di non far più sfilare Nicole Minetti per il suo brand.

Assolutamente false, inoltre, le notizie sul cachet di 110.000 euro pagato a Nicole Minetti per partecipare alla sfilata: sarebbe, invece, di soli cinquemila euro perché, in tempi di crisi, nessuno potrebbe mai permettersi di ingaggiare una testimonial per una cifra del genere. Piazzalunga ne ha anche per Antonella Clerici, la conduttrice Rai, che si era detta “inorridita” per la scelta fatta dall’azienda, che, così, punta sul vivo, per tutta risposta, le ha fatto sapere a stretto giro di posta che non la ingaggerebbe per nessun motivo al mondo, che le starebbero bene solo costumi interi e che, comunque, ha in catalogo una linea beachwear perfetta per donne come lei. Parah, prova a riconquistare le sue clienti, ma continua a commettere passi falsi e si dimostra davvero poco lungimirante e preparata nella comunicazione.

Non comprende che basta poco per rovinare una reputazione costruita in anni di sacrifici. Ingaggiare Nicole Minetti è stato davvero poco elegante e il brand si è auto-inferto un grave danno d’immagine, forse irrecuperabile, per colpa di una scelta sbagliata e irrispettosa verso tante donne italiane già offese dagli scandali e dalle dichiarazioni di Nicole Minetti. Provocare queste donne, tutte potenziali clienti, su un tema così scottante come la presenza di una ex igienista dentale nel Consiglio Regionale della Lombardia per merito della sua “amicizia” con l’ex premier Silvio Berlusconi, è stata una mossa inutilmente volgare, così come il rispondere ad Antonella Clerici giudicandola inadatta a sfilare per il brand dato il suo fisico curvy. Altra offesa ad un’ampia fascia di clienti dalla silhouette morbida che, forse, adesso ci penserà due volte prima di acquistare un capo Parah. Intanto il brand Fruscìo, cavalcando l’onda dello scandalo, secondo rumors sempre più insistenti, avrebbe ingaggiato proprio Nicole Minetti come testimonial della sua collezione di intimo per la prossima primavera/estate 2013. Sarà vero?