Dolce & Gabbana, boicottati dalla Cina per gli spot sessisti

Tira una brutta aria in casa Dolce & Gabbana boicottati in Cina: da un momento all’altro tutti i prodotti della griffe italiana sono spariti dalle piattaforme di e-commerce fin dalla tarda serata di ieri come riporta il sito jinronghu.com. 

dolce e gabbana

Il boicottaggio è scattato nella stessa giornata in cui è scoppiato lo scandalo e le polemiche sui video “razzisti e sessisti” attribuiti alla maison e già ieri era saltata la sfilata evento di Dolce &Gabbana all’Expo Centre di Shanghai. 

Calvin Klein: restyling al ChinaWorld di Pechino

Calvin Klein riapre il negozio monomarca appena rinnovato presso il centro commerciale ChinaWorld di Pechino. L’evento è stato festeggiato con un esclusivo party su invito che si è tenuto alla presenza di Kevin Carrigan, Direttore Creativo Globale di ck Calvin Klein, Calvin Klein e Calvin Klein Jeans, e Tom Murry, Presidente e CEO di Calvin Klein, Inc.

Per questa speciale occasione, hanno indossato abiti ck Calvin Klein l’attore cinese Kun Chen, l’attrice cinese Eva Shengyi Huang, l’attrice di Singapore Lilin Wong, l’attrice Xinyuan Zhang, Mega Mengmeng e la top model cinese Lei Zhao.

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Cina: dipendenti di un negozio Gucci sfruttati dai datori di lavoro

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Recentemente si è parlato tanto delle nuove boutique di Gucci che dopo un restyling globale hanno riaperto nelle vie dello shopping più importanti d’Italia: in via Montenapoleone a Milano, in via de’ Tornabuoni a Firenze e sempre a Firenze il Museo Gucci.  Ma a macchiare questo nuove concept store è la notizia proveniente Shenzhen, una metropoli di 9 milioni di abitanti a due mila chilometri da Pechino.

Ex dipendenti del negozio Gucci di Shenzhen hanno dichiatrato di essere stati sfruttati e vessati con turni di lavoro in piedi per 12 ore, permessi speciali anche per andare in bagno, straordinari non pagati e cosa ancor più grave, due impiegate avrebbero abortito a causa di questo regime.

Ermenegildo Zegna, collezione autunno inverno 2011 2012

Ermenegildo Zegna celebra le affascinanti e molto contemporanee personalità dell’Oriente e dell’Occidente dedicando la collezione autunno inverno 2011 2012 alla Cina, paese che ben conosce per esserci arrivato per primo con successo 20 anni fa. La capacità tutta cinese di forgiare senza cedimenti il proprio destino ispira abiti rigorosi, che rubano fascino alle divise della Rivoluzione e lo fondono con lo stile inappuntabile e ipermaschile di abiti anni ’40.

I colori sono sobri, ideali passepartout per viaggi e culture lontanissime. Predominano grigi antracite che arrivano al nero, color tè, mogano in varie tonalità dal rosso al marrone e verde bambù, nei quali si svelano inaspettati dettagli di seta lucida intessuta con un celebrato disegno dell’arte cinese classica.

Bottega Veneta: lusso non logato in Cina

Sfatiamo questo mito del cinese logato a cui piace comprare ad un prezzo alto. Abbiamo tutti in testa l’immagine dei cinesi che arrivano alle Galeries Lafayette coi bus, scendono, comprano e ripartono… in realtà non è così. Il consumatore cinese sa esattamente cosa comprare e non è affatto sprovveduto.

Parola del presidente e Ceo di Bottega Veneta, Marco Bizzarri. E’ un’analisi lucida, suffragata dai risultati positivi del marchio dentro la Muraglia Cinese, nonostante le strategie aziendali non prevedano un palinsesto pubblicitario particolarmente martellante, cosa che ci saremmo aspettati per poter attecchire sul mercato cinese.

Mario Boselli: l’Italia deve allearsi con la Cina

Se la moda italiana vuole vincere la sua sfida, l’Italia deve allearsi con la Cina. E’ quanto sostenuto da Mario Boselli, presidente della Camera della Moda. Riferendosi alla settimana della moda milanese ha ribadito la necissità e il coraggio di trovare le formule giuste di successo:

La strategia di Camera dellla Moda nel contesto di internazionalizzazione che stiamo vivendo prevede la stipulazione di accordi, nell’obiettivo di fare fronte comune e collaborare. Due sono state nel tempo le partnership di rilievo strette con questo fine, la prima risale al 26 giugno 2000 con la Fédération Française de la Couture, che ha cambiato le sorti del fashion system: ha permesso infatti di fare fronte all’esigenza di avere calendari delle sfilate concordati internazionalmente, e potere fare blocco con i francesi per resistere all’offensiva degli stati Uniti e quella anglosassone. Inoltre, è stato possibile concretizzare il ritorno di Milano Moda Uomo e Milano Moda Donna a sette giorni di passerelle nel centro di Milano, che ha così riportato sotto i riflettori in tutto il mondo le aziende che portano alta la bandiera del Made In Italy

Bottega Veneta, apre una nuova boutique a Shanghai

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Il brand italiano Bottega Veneta ha deciso di aprire una negozio a Shanghai presso l’ International Financial Center di Pudong.

La boutique è ampia 345 metri quadrati che riflettono il concept del brand progettato dal grande direttore creativo Tomas Maier.

Internamente i tavoli sono in noce, le vetrine hanno parti di legno ed acciaio, le maniglie delle porte sono rivestite in pelle, le tappezzerie in mohair, tappeti in lana della Nuova Zelanda ed espositori estraibili. I colori sono neutri e tonalità terra, perfetta per lo shopping experience.

Bottega Veneta apre la boutique a Chengdu

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Il brand italiano di moda Bottega Veneta apre un nuovo store a Chengdu, in Cina all’interno del Departmente Store Maison Mode.

Il negozio è di 186 metri quadtati, ed al suo interno vi sono numerosi prodotti del marchio, dalla valigeria, borse, calzature e abbigliamento, eyewear e articoli da regalo.

Blugirl, nuova boutique a Hangzhou in Cina

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Il marchio Blugirl continua la sua ascesa in Cina con la seconda boutique monomarca posta all’interno del MIxC di Hangzhou.

Il monomarca è di 100 metri quadrati ed il concept è quello solito del brand, uguale agli altri punti vendita. Il brand, lanciato nel 2002 da Anna Molinari, ha come per gli abiti uno stile elegante, il colore dominante del locale è l’azzurro, mentre il pavimento è in marmo bianco e l’appenderie ha tubolari di metallo cromato.